Intervista a Stefano Maira, titolare del ristorante "Vinsanto"

Presso l'accogliente ristorante "Vinsanto", in Via Germanico 57, a due passi dalle mura vaticane e dall'entrata ai mitici Musei, "Tota Pulchra" ha organizzato ultimamente una cena sociale, in occasione del compleanno del giovane Vladimir Bientinesi, che ha per incarico il reparto legale e la contabilità dell’associazione: che è servita poi a fare il punto sulle piu' recenti iniziative dell'associazione e sui progetti per il futuro. Mentre si susseguivano i piatti di tipica cucina romana preparati con la regìa del "padrone di casa",.Stefano Maira, e accompagnati da ottimi vini, i commensali hanno avuto modo di conoscersi meglio e passare una serata diversa dal solito.
    Sono intervenuti, dopo Mons. Jean-Marie Gervais, Presidente di "Tota Pulchra" (che, dopo la benedizione del locale, ha riassunto brevemente storia e finalità dell'associazione), Mariastella Giorlandino, architetto, Presidente di "Artemisia ONLUS", l'associazione collegata alla rete di laboratori clinici "Artemisia", che si è soffermata sull'indispensabilità, oggi in Italia, di un migliore raccordo tra sanità pubblica e iniziative private, nell' ottica di un sistema sanitario moderno e ispirato a criteri soprattutto di solidarietà sociale; e l'artista Veronica Piraccini, docente di Pittura all’Accademia delle Belle Arti di Roma, che ha parlato, tra l'altro, dei suoi quadri di "pittura impercettibile", speculari all'immagine di Cristo sulla Sindone.
      Aldo Ciaccio, cantautore, musicista e artista figurativo, ha parlato a fondo dei suoi progetti per creare un ponte tra cattolici italiani e del Congo ex-Zaire, tra Roma  e Kinshasa: nel quadro complessivo delle iniziative di "Tota Pulchra" in Europa, Africa, Americhe e Medio Oriente". "Tota Pulchra", infatti - ha spiegato Mons. Gervais - sta avviando, con la comunità congolese di Roma, iniziative che testimonino la rinascita della Repubblica Democratica del Congo, dopo quasi 60 anni di conflitti sanguinosi, con milioni di morti: progetti basati, in buona parte, sulla collaborazione con la seicentesca chiesa romana della Natività a Piazza Pasquino (a due passi da Piazza Navona). Che attualmente sta portando avanti una serie di programmi  per l' Anno Giubilare dei cattolici congolesi (aperto ufficialmente, dal Pontefice, il 1 Dicembre in San Pietro).
      Ciaccio, calabrese di origine, esordito come cantautore decenni fa dopo varie attività ed esperienze imprenditoriali, nel '99 ha composto la canzone (titolo in inglese,testo in italiano) "I love You, Jesus cries": pezzo che rappresenta un sincero omaggio a Cristo, simbolo universale di amore e di empatia, di capacità di accettare gli altri contro qualsiasi forma di odio e di intolleranza. Parlando appunto al "Vin santo", Ciaccio ha espresso la sua intenzione di riprendere a portare la sua canzone in giro per il mondo, senza mai lucrare sulle sue esecuzioni: manifestando il desiderio di poterla presto cantare anche nel Congo ex-Zaire, per rilanciare il processo di pace che si sta faticosamente avviando.

Una serata piacevole e densa di spunti di riflessione: di cui ci piace riprendere alcuni piu' significativi in un'intervista al titolare di "Vin santo", Stefano Maira.

D. Stefano, da quanto tempo ti dedichi alla ristorazione?

R.Da molti anni: prima di avere questo ristorante, operavo a Piazza di Spagna, sempre con forte affluenza di clientela, ma in una situazione logisticamente assai più difficile, in pieno centro storico. Qui al "Vin santo" abbiamo aperto il 1 febbraio (l'esercizio, però, esisteva già prima, N.d.R.), e devo dire che il punto è commercialmente ottimo, trovandoci molto vicino al Vaticano e ai suoi Musei.

D. Che tipo di clientela quotidiana avete?

R. Come prevedibile, abbiamo molti turisti, stranieri (tra cui, inaspettatamente, diversi ucraini e russi che vengono a Roma, soprattutto per vedere il Pontefice, per il quale hanno molto rispetto) e italiani. Ma anche impiegati lavoranti in zona, che vengono da noi per il pranzo.

D. E che tipo di cucina fate?

R. I nostri piatti sono tutti di vera cucina romana tradizionale: pasta, pesce, carne, ma anche pizza, accompagnati da verdura e frutta sempre regolarmente di stagione. Aperti tutta la settimana, per pranzo e cena, cerchiamo di accontentare tutti, sul fronte sia della qualità che del prezzo (offrendo, ad esempio, anche menu turistici a soli 10 euro, con pizza, bruschetta, ecc..). Voglio qui ricordare,a  proposito, che ai soci di "Tota Pulchra", mediante un'apposita convenzione, facciamo sempre uno sconto del 25%. In poche settimane di lavoro, abbiamo già raccolto, su "Trip advisor", parecchie recensioni positive (il nostro impegno, del resto, è senz'altro superiore a quello che metterebbe un semplice gestore di ristorante).

D.E a proposito sempre di cucina, cosa pensi della cucina su base etnica?

R. Senz'altro è un' importante, direi fondamentale espressione della cultura e della civiltà di un popolo. I piatti tradizionali - di cucina romana come araba o spagnola - sono sempre un patrimonio essenziale di civiltà e di vita quotidiana: quasi, direi, come i beni culturali e ambientali...

D. Infatti, oggi l' Unione Europea tutela in vario modo i marchi "DOC" delle singole agricolture e cucine nazionali dai tentativi di contraffazione e di plagio. Ma accanto all'azione di organismi comunitari e governi nazionali, cosa pensi che possano fare, per tutelare il patrimonio culinario di un Paese, gli enti locali, data la loro maggior vicinanza agli immediati bisogni quotidiani dei cittadini?

R. Gli enti locali, specie Comuni e  Regioni, possono far parecchio in questo campo: non solo tutelando il patrimonio agroalimentare nazionale, ma, ad esempio, organizzando corsi di formazione alla cucina finalizzati sia all' inserimento professionale che alla semplice gestione dell'economia domestica (vedi, ad esempio, l'iniziativa della "Città del gusto" lanciata a Roma nell' ultimo decennio, N.d.R.).

D. E il tuo rapporto con Tota Pulchra, Stefano?

R.Ho un rapporto davvero bello con questa associazione, di cui apprezzo molto l'impegno per diffondere la cultura tra la gente e far emergere nuovi talenti. Mando un caro saluto a Mons. Jean Marie Gervais, con auguri di proficuo lavoro. 

Fabrizio Federici

Tota Pulchra: Associazione per la promozione sociale

Sede Legale: via della Paglia 15 - Roma (RM)   —   C.F.: 97939900581

IBAN: IT11 B031 2403 2170 0000 0233 966   —   Codice BIC: BAFUITRRXXX

 

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