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Ho avuto occasione di conoscere Giancarlo Capozzoli circa un anno fa. L'impressione immediata che percepivo dalle nostre prime frequentazioni, fu molto positiva. Ciò che coglievo attraverso la trasparenza del suo volto, era quella purezza celestiale molto simile alla bellezza del bambino che gioisce quando scarta una sorpresa, capace di meravigliarsi nella semplicità delle piccole cose.

Nelle nostre conversazioni, mi sorprendevo parecchio scorgere la parte profonda e l'innata capacità di lettura e di analisi, che non terminava mai alla fine di un dibattito, ma traspariva all'unisono insieme al forte desiderio di andare oltre una barriera , come a voler scavare nel profondo dell'uomo per coglierne un'essenza primordiale.

Alla Galleria d'arte "La Pigna", presso Palazzo Maffei Marescotti, sede dell'Opera Romana Pellegrinaggi (galleria voluta, a suo tempo, da un Pontefice come Paolo VI, molto attivo nella promozione dell'arte come fattore di crescita sociale e diffusione del sentimento religioso, e da decenni punto di riferimento dell'UCAI, Unione Cattolica Artisti Italiani), si è conclusa, dopo forte successo di pubblico, la mostra "Illusione della realtà nella pittura".

Tema complesso e multiforme, che da solo spazierebbe enormemente: dalle critiche di Socrate (in questo, greco animalo) all'arte come possibile causa di distrazione dell'uomo dalle battaglie intellettuali e sociali alle dispute rinascimentali sulla pittura come trionfo dello spazio teorico, idealista (vedi Botticelli e Piero della Francesca, platonici) o, all'opposto, empirico (come nello sperimentalista, aristotelico, Paolo Uccello). E alle battaglie delle futuristiche avanguardie novecentesche.

Immaginiamo un bambino, dai grandi occhi chiari che, incantato, osserva i tessuti dai mille colori dei campionari esposti nello studio dell'amato nonno, bravo rappresentate di stoffe, sempre attento alla creazione di nuovi abiti. Il nostro bimbo oltre a sentirsi attratto dalle differenti cromie, prova indiscutibilmente una emozione fortissima al contatto con alcune stoffe subendone un fascino che lo accompagnerà per tutta la vita... la tela! Alle elementari la maestra comprende la sensibilità del bimbo e lo educa a orientare il suo modo di vedere, incentivando questa sua naturale attitudine. Più tardi, con sua madre, visita gli Uffizi e il bambino comincia a familiarizzare con i grandi maestri, incantato dalle corrusche decorazioni in oro.

I “Maestri del Colore” diventano i suoi libri più apprezzati; gradite quelle 300 lire ricevute dalla mamma per acquistarne l'ultimo volume in edicola. Crescendo poi, anche i confini si ampliano e il ragazzo conosce Amsterdam, incuriosito dalle grandi mostre internazionali europee. Ama molto l'arte della scrittura, nella quale si immerge profondamente; solo intorno ai vent'anni, il nostro giovane inizia a dipingere... stiamo parlando di Giancarlino Benedetti Corcos, artista al quale, dopo essersi espresso in numerose mostre in ogni dove, recentemente, durante una passeggiata all'Orto Botanico di Roma è stato invitato dal suo amico gallerista Andrea Bottai a realizzare una mostra su tema dei giardini, le serre, gli orti... la Primavera!

Roma - Successo di pubblico e della critica per le opere del pittore Cristoforo Russo esposte nel complesso del Santuario Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo. Pittura, musica, poesia, fotografia e cibo hanno stimolato la vista, il tatto, l’olfatto, l’udito ed il gusto delle decine di visitatori provenienti da più di 20 paesi diversi. “Quella di Cristoforo Russo è una pacifica contaminazione, rivisitazione di dipinti noti ma modificati. E Manhattan Transfer (non il gruppo musicale e nemmeno il romanzo di Dos Passos ma un omaggio al Maestro romano Renzo Vespignani che da quelli fu influenzato), e' la mostra che ospita i suoi lavori. Sono due i motivi: il classicismo e le maschere napoletane (anche asiatiche, africane) passando per il mondo eterogeneo della commedia dell'arte (Meo Patacca, Rugantino, Pantalone). Non c'e' nulla nemmeno di irriverente, l'operazione di Russo e' mimetica, indolore: il tema o la scena semplicemente mutano, con la naturalezza di un bruco che diventa farfalla” (fonte De Filippo -Ansa-).

Proprio grazie alla dimensione multimediale e ludica del progetto, il visitatore di ogni età ha indagato la sfera delle proprie emozioni recondite che tutti noi proviamo fin da piccoli.

Si è svolto lo scorso 23 aprile presso la sede del Centro Culturale Islamico/ Grande Moschea di Roma, un incontro tra il Presidente della Associazione “Tota Pulchra”, Monsignor Jean Marie Gervais il Segretario Generale del Centro islamico culturale di Italia - grande Moschea di Roma Dr. Abdellah Redouane alla presenza inoltre di Augusto Poderosi, in qualità di Direttore Artistico, del dottor Massimo Cozzolino Segretario Generale della Confederazione Islamica d’Italia, del sottoscritto in qualità di Direttore Organizzativo, dottor Giancarlo Capozzoli analista e blogger de L’Espresso e dell’Imam Nader Akkad.

La finalità dell’incontro è stata la firma di un protocollo di intesa e collaborazione tra Il Centro Islamico Culturale d’Italia, unico ente di culto islamico riconosciuto ufficialmente dalla Repubblica italiana con DPR del 21 dicembre 1974, n. 212 e che, oltre alle finalità propriamente cultuali previste da Statuto, è impegnato per la promozione di finalità culturali, artistiche e sociali; finalità raggiunte attraverso molteplici attività quali conferenze, convegni, visite guidate alla Moschea, Mostre, organizzazione di corsi didattici, oltre alla disponibilità di una ricchissima biblioteca.

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Tota Pulchra: Associazione per la promozione sociale

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