Sabato 6 ottobre, alle ore 18:00, presso la prestigiosa sede della “Società Geografica Italiana” di Villa Celimontana, si è tenuto il convegno “IL SOLE ROSSO DEI ROMANOV” organizzato con il patrocinio e la collaborazione dell'Istituto Nazionale per la “Guardia d'Onore al Pantheon”.

Il prestigioso evento ha visto la partecipazione di eminenti relatori come il prof. Mikhail Talalay, membro dell’Accademia Russa delle Scienze di Mosca; il nob. dott. Demetrio Baffa, studioso di diritto dinastico russo e il prof. Ciro Romano, Ispettore Nazionale INGORTP e docente universitario alla Federico II di Napoli. A moderare l’incontro è stato Alessio Trentin, “Presidente del Circolo dei Principi”. Da annoverare anche la presenza di giovani ragazzi di una scuola russa che hanno intrattenuto gli ospiti con delle brevi letture. Ad accrescere il prestigio del convegno è stata la partecipazione del nostro presidente Mons. Jean Marie Gervais e dell’Ambasciatore del Sudafrica prof. Shirish M. Soni.

QUALCHE CENNO DI STORIA

Nella tragica notte tra il 16 e il 17 luglio 1918, Nicola II, la moglie Alexandra e i loro cinque figli vennero uccisi a Ekaterinburg dai rivoluzionari bolscevichi, che misero così fine ai 300 anni della dinastia Romanov a capo dell'Impero russo. I loro resti, gettati in una fossa comune, furono ritrovati solo nel 1979. Questo tragico evento ha segnato indelebilmente la storia della Russia. Proprio il 7 novembre 1917, ben 8 mesi prima della furia omicida contro gli ultimi Romanov la Russia vide sorgere un sole rosso che, secondo gli antichi detti della saggezza popolare, è portatore di un’epoca di sventure. La tempesta, preannunciata dal sorgere del sole rosso, non tardo ad arrivare. Da quel giorno e per circa cinquant’anni, il regime comunista-dapprima con Lenin e successivamente con Stalin-non ha seminato altro che morte, fame, paura e dolore. La “Rivoluzione d’ottobre” rappresentò per la Russia una delle pagine più dolorose della sua storia: essa «non fu nemmeno una vera rivoluzione, ma un maldestro colpo di stato operato da uno sparuto gruppo di fanatici e che riuscì per la debolezza del governo provvisorio di allora che non godeva certo della fedeltà dell’esercito e tanto meno del popolo, quella sedicente rivoluzione, dicevo, non fu che un incubo e il preludio di un inferno vero e proprio»

(citazione tratta dal sito: http://www.giovanimonarchici.it/news/comunicati/cento-anni-fa-il-sole-rosso-dei-romanov/).

Da ricordare, che tutti i membri della famiglia imperiale dei Romanov, ad eccezione dello zarino Aleksej e della sorella Maria (i cui resti sono tuttora conservati in custodie stagne negli Archivi di Stato) sono stati sepolti a San Pietroburgo nella cripta della cattedrale di “Pietro e Paolo” il 17 luglio del 1998. La canonizzazione della famiglia reale si ebbe, invece, nel 2000.

 

Giulia Petrotta

 

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