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Nella piazza di San Salvatore in Lauro, nel cuore del rione Ponte, sorge l’omonima chiesa.

Nata intorno all’anno mille, prima data certa, per volere di un gruppo di frati presso il fiume Tevere, deve il suo nome al tipo di vegetazione, lauri o allori, che nasceva spontanea tutto intorno. Il cardinale Latino Orsini, nel XV secolo, costruisce il convento di San Giorgio, affidato ai Canonici Regolari di San Giorgio in Alga, come ampliamento della chiesa.

Dopo 150 anni il complesso viene colpito da un terribile incendio, che lo distrugge, fatta eccezione per il Santissimo Sacramento e l’immagine di S. Maria delle Grazie di Antoniazzo Romano.

Nel 1668 l’ordine canonico viene sospeso e la chiesa passa così in mano a quello monastico, devoto al Pio Sodalizio dei Piceni che ne modifica il nome ed istituisce il culto della Madonna di Loreto, trasportandoci quella che risulta essere la più antica copia della Vergine Lauretana.

Nonostante la modifica, il popolo romano continua tutt’oggi a chiamare la chiesa con il nome originale.

Dal 2007 è diventata anche il centro di diffusione della spiritualità di Padre Pio. Al suo interno si trovano importanti reliquie del Santo di Pietrelcina, come il suo mantello, il sangue, un guanto e la stola indossata il giorno dell’inaugurazione dell’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo.

In questa splendida cornice, il 18 aprile 2018, l’Associazione Tota Pulchra nelle figure del Presidente  Monsignor Jean Marie Gervais, membro del Capitolo Vaticano, Commissario della Rota Romana e Officiale presso la Penitenzieria Apostolica ed del Dott. Valerio Monda, Primo assistente Ass. Tota Pulchra e segretario particolare di Mons. Gervais, ha partecipato alla presentazione del volume "Antico, conservazione e restauro a Roma nell'età di Leone XII" a cura di Ilaria Fiumi Sermattei, Roberto Regoli e Maria Piera Sette. L’evento è stato presieduto da S.Em.Rev.ma Card. James Harvey.

Nel volume, che rientra nel programma pluriennale di ricerca “Sulla pietra di Genga” promosso dal Comune di Genga, vengono messi in luce l’impegno e la passione durante il pontificato di Annibale della Genga (1823-1829), Papa Leone XII, per la salvaguardia della cultura e dell’arte del passato.

Sono intervenuti Barbara Jatta (Direttore dei Musei Vaticani), Maria Chiara Piva (Università “Ca’ Foscari” di Venezia), moderati da Fabio Isman (giornalista e scrittore).

Ha accompagnato la presentazione del libro la mostra - 1823. L’incendio della basilica di San Paolo.

 

Giulia Petrotta

 

Foto dell'evento

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